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LA CASTELLADA COLLIO RIBOLLA GIALLA 2016
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  • LA CASTELLADA COLLIO RIBOLLA GIALLA 2016

LA CASTELLADA COLLIO RIBOLLA GIALLA 2016

  • Produttore:La Castellada
  • Denominazione:Collio DOC
La Ribolla Gialla di La Castellada nasce da uve 100% Ribolla Gialla provenienti da viti di età variabile tra i 23 ed i 45 anni, coltivate a 185 m s.l.m. su un terreno marnoso di origine eocenica, detto "ponca", con esposizione a sud-ovest. La vendemmia è rigorosamente manuale; i grappoli vengono diraspati e il pigiato è messo a fermentare in tini aperti di rovere di Slavonia per 2 mesi; oltre alla fermentazione alcolica, il vino svolge anche la malolattica a contatto con le bucce. Affinamento per 24 mesi in botte grande di rovere di Slavonia, per 10 mesi in vasca d’acciaio inox e per 12 mesi in bottiglia. Nessuna filtrazione. Colore: giallo ambra. Naso: note balsamiche e resinose, scorza di agrumi, pepe, zafferano. Palato: bilanciato. Finale: lunghissimo.
Prezzo 28,00 €
Tasse incluse
Quantità

Da degustare con

  • Tabacco #1
  • Sigaro Cubano
  • Sigaro Domenicano

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Scheda tecnica

  • Anno2016
  • DenominazioneCollio DOC
  • Vitigno100% Ribolla Gialla
  • RegioneFriuli-Venezia Giulia
  • NazioneItalia
  • Gradazione alcolica12,5%
  • Formato0,75L
  • AstuccioNO

Descrizione produttore

Nel 1954, ritornato dalla Svizzera dove lavorava come carpentiere, Giuseppe Bensa decise di acquistare degli appezzamenti di terreno ed una casa in località Oslavia (a 180 metri s.l.m. fa parte delle colline che attorniano Gorizia, a ridosso del confine sloveno), per adibirla ad osteria in cui vendere alla mescita i vini da lui prodotti. Nel 1985, i figli Giorgio e Nicolò preferirono intraprendere un’attività diversa e decisero di iniziare ad imbottigliare il vino che già vendevano sfuso e di dedicarsi anima e corpo alla viticoltura, fondando così l’azienda agricola “La Castellada”, dal nome di una collina di Oslavia. Dal 2009 si sono affiancati Matteo e Stefano, figli di Nicolò. Dei 10 ettari di vigneti che costituiscono l’azienda, una metà ha 45-55 anni e circa 3.000-3.500 ceppi per ettaro, con una produzione di 50 q/ha, com’era abitudine una volta, mentre l’altra metà, più recente, di circa 25 anni d’età, conta 5.500-6.000 piante per ettaro, con una resa di 50 q/ha, raggiungendo così ottime maturazioni e concentrazioni. Questa terra, insieme all'aria fresca e ventilata per la vicinanza alle Alpi Giulie e al Mar Adriatico, crea un microclima che permette all'azienda di lavorare con metodi naturali, ottenendo dei vini complessi, strutturati e di grande espressione territoriale. Il suolo è composto da sedimenti sottomarini stratificati di marne ed arenarie (ponca o tecnicamente flysch) di origine eocenica, che spinge le radici delle viti a dirigersi in profondità per ricercare l’acqua e i sali minerali necessari al proprio sostentamento. Le tecniche naturali vengono impiegate sia in vigna, sia in cantina. In cantina, grazie alle macerazioni svolte a contatto con le bucce in tini troncoconici, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di uva, i mosti iniziano la fermentazione con l’azione dei lieviti indigeni, per poi proseguire con l’affinamento per due anni in legno, in vecchie botti grandi, barrique o tonneaux. Una bassissima solfitazione, l’effettuazione di travasi solo in casi di necessità e il non controllo della temperatura, perseguono la logica di un interventismo minimo. I vini affinati per uno o più anni in botti grandi e piccole, passano poi in acciaio, dove sostano per un anno, in modo da depositare i fondi, ed infine, senza alcuna filtrazione, in bottiglia, dove trascorrono l’ultimo anno prima dell’uscita sul mercato.

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